Ferro: non sono tutti uguali!

Ferro: non sono tutti uguali!
Il ferro è un macroelemento, cioè uno dei minerali presenti nell'organismo in quantità più elevate, componente fondamentale dell'emoglobina, la proteina che trasporta l'ossigeno dai polmoni al resto del corpo, e della mioglobina, la proteina che rifornisce di ossigeno i muscoli.

“Il deficit di ferro rappresenta uno dei più comuni disordini nutrizionali a livello mondiale che nei paesi in via di sviluppo coinvolge in misura maggiore l’età infantile e le donne in gravidanza, ed almeno il 30-40% della popolazione adulta nei paesi industrializzati. La carenza di ferro può riscontrarsi anche in molte condizioni cliniche, principalmente nelle malattie croniche, soprattutto se caratterizzate da uno stato infiammatorio, come nelle sindromi infiammatorie croniche intestinali, nello scompenso cardiaco congestizio e nella malattia renale cronica (CKD).”

Questo è l’incipit dell’articolo recentemente pubblicato su “Cardionefro Magazine” (Anno 6° - n. 1 - Gennaio/Aprile 2022), l’organo ufficiale dell’Associazione Italiana di CardioNefrologia (AICN) ETS dal titolo: “ANEMIA: UNA COMPLICANZA INSIDIOSA NELLA MALATTIA RENALE CRONICA”, redatto a cura del Dr.Vincenzo Barbera (UOC Nefrologia e Dialisi - Ospedale Parodi Delfino, Colleferro), di seguito il link:

https://www.associazionecardionefro.it/wp-content/uploads/2022/04/CardioNefro-Magazine-Anno-6-Numero-1.pdf

L’articolo mette in luce l’importanza di ricorre all’utilizzo di prodotti che superino il principale limite alla terapia per os rappresentata in primis dalla scarsa tollerabilità dei preparati a base di ferro, che si manifesta principalmente con dolori gastrointestinali, nausea, vomito, diarrea.

La tecnologia di superdispersione del ferro pirofosfato micronizzato in matrice emulsionante è una soluzione che si è mostrata efficace per rilasciare in modo graduale piccole particelle di ferro durante il transito intestinale, in modo da favorire l’uptake del ferro e limitare al contempo gli effetti gastrointestinali. In questo modo si aumenta la biodisponibilità del ferro e la tollerabilità dei prodotti, a favore di una maggiore efficacia e aderenza terapeutica da parte del paziente anemico.
Per questo è importante mettere a disposizione del medico e del paziente il preparato a base di ferro più idoneo alle necessità, per favorire l’aderenza all’assunzione del prodotto che ritarda o annulla la necessità di ricorrere ad altri trattamenti.